Alessio Abdolahian è amministratore di Skyrunner Design, dove coordina l’area Design. È inoltre ricercatore presso UNIRSM Design, nell’Università di San Marino.
In questa conversazione ci facciamo raccontare da Alessio della sfida che la complessità ed incertezza del mondo moderno pone ai designer, e di come l’evoluzione dal design all’Advanced Design possa rappresentare la migliore risposta a questa sfida.
Alessio, prima di parlare di Advanced Design facciamo un passo indietro, e parliamo di design. Cosa è esattamente il design?
Il design è una disciplina che si è affermata nel secolo scorso in seguito alle varie rivoluzioni industriali. Non a caso il design industriale è stato il design del secolo scorso: un design fortemente legato al prodotto e alla riproduzione in serie.
In certo senso, mettendo da parte un momento l’evoluzione verso l’Advanced Design, è il design che più mi appartiene, al quale sono molto legato al prodotto per formazione ma non solo.
Nel design di prodotto trovo affascinante il legame intimo di un prodotto con chi l’ha disegnato, ma anche il legame col suo tempo. Ogni oggetto è anche espressione del periodo storico in cui viene realizzato, dal punto di vista dei materiali e delle tecnologie.
Hai parlato di materiali, per i quali sappiamo che hai un particolare interesse…
Certo, anche perché guardando un prodotto dal punto di vista del materiale si comprende quando è stato creato, il periodo storico del quale è espressione. Guardando ad un lontano passato, si pensi a quanto termini come “età della pietra”, “età del bronzo”, “età del ferro” colleghino direttamente i materiali al tempo.
Chiaramente oggi viviamo in un’era altamente complessa dal punto di vista delle tecnologie e anche dei materiali disponibili, complessità che pone una sfida al designer, ma anche una serie di opportunità.
E in questa complessità come si muove il designer? Qual è il suo ruolo oggi?
É un ruolo da mediatore tra le questioni e le complessità di un progetto. Questo riflette il fatto che lo stesso concetto di design oggi si presta a molteplici livelli di lettura.
Provando a semplificare questi livelli di lettura, e guardando a ciò che più interessa l’azienda, possiamo identificarne tre livelli:
- metodologico
- materico
- tecnologico.
Tre livelli tra i quali si deve muovere di continuo il designer all’interno del processo di progettazione. Sia che si tratti di progettazione di prodotto, o di servizio, o finalizzata a rispondere ad una specifica problematica dell’azienda.
Problematiche dell’azienda… quindi ti riferisci al designer come problem-solver.
Si, certo, ma in questo c’è stata una profonda evoluzione degli ultimi anni. Evoluzione legata alla crescente complessità dell’ambiente, del mercato, dell’azienda.
In passato un designer era un problem-solver nel senso che aveva di fronte un’azienda con uno specifico problema, e che chiedeva al designer di portare una soluzione.
Oggi invece è avvenuto un importante cambiamento, perché sempre più spesso il designer lavora insieme all’azienda per individuare qual è il problema a cui dare una soluzione.
É un approccio completamente diverso…
Diverso perché oggi il designer è diventato una figura coinvolta nell’azienda a livelli diversi, livelli ai quali in passato non ambiva nemmeno ad entrare in contatto.
Cosa intendi esattamente?
Posso spiegarlo facendo riferimento alla mia esperienza personale. Fin dall’inizio della mia attività professionale ho disegnato prodotti, che potevano essere più o meno innovativi, nell’ambito di progetti nei quali mi relazionavo solitamente col l’area Ricerca & Sviluppo dell’azienda cliente, o a volte con il Marketing, o con l’Ufficio Tecnico o con la Produzione.
Avevo un unico interlocutore, e sentivo chiaramente che mi mancava sempre un pezzo.
Oggi mi è possibile avere una prospettiva completa delle esigenze dell’azienda cliente, perché mi interfaccio sempre più spesso con più funzioni aziendali allo stesso tempo, e a più livelli, incluso il management dell’azienda. Questo perché le aziende hanno compreso quanto sia importante che il la metodologia del design, ed un progetto di innovazione, sia trasversale all’intera azienda. Ma questo significa che il designer deve saper dialogare, e fare da mediatore, nell’ambito di team multidisciplinari.
È un livello completamente diverso, nel quale il focus si allarga dal prodotto all’intero sistema aziendale. È il livello dell’Advanced Design.
Il design così non è più solo design di un prodotto o di un servizio, ma una approccio, e al contempo una metodologia e un processo, che attraversa l’intera organizzazione aziendale, e che pertanto si deve integrare con le stesse strategia aziendali.
Esiste una definizione precisa di Advanced Design?
Sono possibili molteplici definizioni, e francamente è difficile dare un’unica definizione. Ma noi di Skyrunner amiamo definire l’Advanced Design un percorso.
In concreto, l’Advanced Design è un approccio multi-disciplinare, capace quindi di rispondere alla complessità contemporanea. Come spiegato prima, nasce dal fatto che sempre più spesso il designer si trova a fare da mediatore tra più discipline, tra più funzioni aziendali, e quindi deve contaminarsi con più competenze, anche provenienti da discipline diverse dal design.
Questa contaminazione di competenze consente al design, divenuto così Advanced Design, di agire a livello di sistema e quindi avere un vero impatto di alto livello sull’organizzazione aziendale, un impatto che per il “classico” design è impensabile.
Ma con questa contaminazione, il design non perde la sua purezza?
In un certo senso si, ma è proprio quello che intendiamo fare in Skyrunner, dove non esitiamo a ibridizzare nostre competenze, Non esitiamo a imparare cose nuove, addirittura portando nella nostra organizzazione e nei nostri progetti professionisti provenienti da altri mondi molto distanti dal design, come la strategia o il marketing.
Il design nell’approccio di Skyrunner, e quindi l’Advanced Design, perderà anche la sua purezza, ma mi piace paragonarlo allora ad un cocktail ben riuscito.
Contributor: Gianluca Landone
Per approfondimenti, segnaliamo l’articolo: “Ruoli e skill del designer in una nuova prospettiva“
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