Nella modernità liquida in cui viviamo, è controproducente continuare a vivere le nostre imprese secondo una visione ristretta e di breve termine. È impossibile trovare soluzioni lineari e semplicistiche a problemi complessi, le cui componenti sono appunto correlate ed interdipendenti.

È giunto il momento di vivere l’azienda come sistema vivente e di implementare una nuova visione, abituandoci o meglio allenandoci ad essa come direbbe Alessandro Cravera, docente e massimo esperto sull’argomento in Italia. Attraverso il suo ultimo libro “Allenarsi alla complessità – Schemi cognitivi per decidere e agire in un mondo non ordinato” (Egea, 2021), spiega come superare i modelli manageriali classici, favorire il cambio di paradigma ed affrontare le sfide future.

Abbiamo riportato questa dimensione nel nostro contesto lavorativo, attraverso l’esperienza con partner e clienti, per rafforzare quello che anche noi crediamo essere il futuro delle imprese.

Qual è il punto di partenza per allenarsi alla complessità?

Bisogna ampliare la platea di chi osserva e interpreta il mondo, per affinare la condivisione di idee e i processi decisionali all’interno del. sistema-azienda.

Chi osserva il mondo o ciò che esiste fuori dall’azienda, solitamente sono uno o pochi individui; queste figure corrispondono solitamente con il manager o la proprietà.

Figure che – tra i dipendenti e tutti gli elementi esterni, partendo dai fornitori e i clienti arrivando ad una dimensione macro (società, politica, economia, tecnologia e ambiente) – si trovano dunque a gestire un livello di complessità molto grande.

È chiaro che uno o pochi non bastano per processare le variabili interconnesse, e prendere la “giusta” decisione.

Da qui l’idea di creare dei momenti di dialogo e confronto tra tutti – o quasi – i membri del sistema-azienda, perché la conoscenza deve essere diffusa dall’esterno all’interno e dal basso verso l’alto. Chi lavora sul campo ha una visione diversa da chi sta sopra e decide, e viceversa. Diventa dunque utile coinvolgere più punti di vista, raccogliere dati e informazioni utilizzando strumenti specifici e creare un sapere condiviso e utile al sistema-azienda.

Lavorare sulla consapevolezza e sul dialogo costante tra chi prende le decisioni e chi le applica sul campo, rende più dinamica ed elastica la realtà aziendale rispetto alla complessità del mondo che la ospita.

Più il mondo diventa complesso, più dobbiamo arricchire di conoscenza e consapevolezza i singoli attori del sistema-azienda delle azioni che svolgono e degli impatti che ne derivano. Se visione e scopo sono condivisi da tutti i membri di un sistema, sarà più intuitivo il loro agire in complessità.

L’esempio concreto di Elite Parrucchieri

Tra i diversi clienti con cui ci alleniamo quotidianamente alla complessità, Elite Parrucchieri ha già iniziato a mettere solide basi per la transizione verso il futuro.

Nata dall’unione di quattro soci e maestri acconciatori, Elite Parrucchieri rappresenta un sapere ultraventennale nella cura e nell’estetica del capello, attraverso i suoi sei saloni nel bergamasco.

Insieme stiamo progettando l’evoluzione del sistema-azienda, creando una struttura organizzativa che permetta ai soci di ricoprire singolarmente diversi ruoli strategici – marketing, hr, controllo di gestione e formazione – e favorire al tempo stesso la crescita di tutto il personale dei saloni.

Ciò implica che i soci saranno sempre meno presenti all’interno dei saloni per acquisire competenze manageriali e strategiche nei rispettivi ruoli, e delegheranno le loro precedenti responsabilità all’interno dei saloni, fornendo a tutto il team aziendale le risorse necessarie a compiere la transizione da sistema artigianale a sistema aziendale.

Tutti in Elite si stanno allenando per diventare più competenti e autonomi nella gestione del business e nelle decisioni operative all’interno dei saloni. Gli obiettivi sono:

  • Entrare in empatia con i clienti.

  • Fare squadra.

  • Definire ruoli precisi e pianificare il lavoro.

  • Abbracciare il cambiamento positivo.

  • Favorire il senso di appartenenza.

Laddove i soci allargheranno la loro visione sul settore beauty, occupando ruoli verticali, il personale svilupperà le proprie soft skills, per un impatto positivo non solo nella esperienza dei clienti all’interno dei saloni ma anche e soprattutto per la soddisfazione e il benessere durante il lavoro.

Questo è solo l’inizio di un percorso più ampio che vede l’azienda impegnata in un’evoluzione costante verso la competitività e la sostenibilità in chiave economica, sociale ed ambientale.

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